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La Specialità
"sportiva"
del Tiro Dinamico
Il progetto “tiro dinamico” è una
proposta che contiene una precisa caratterizzazione tecnica e
filosofica del tiro con l’arco, inserita in un contesto di pratica,
comunicazione, coinvolgimento. Esso propone, in egual misura,
contenuti tecnico-sportivi, storico-culturali, ludici, pedagogici e
sociali. Il tiro dinamico asseconda diverse aspirazioni. Esso si
discosta dalla maggior parte delle discipline arcieristiche conosciute
e praticate, perché
tiene in considerazione tutte le componenti che nella storia hanno
contraddistinto l’arciere, non solo la precisione nel colpire il
bersaglio. |
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Gli Arkàn
Il Tiro Dinamico propone l’introduzione del principio degli Arkàn (i
Pilastri della tradizione orientale), intendendo con questi
valorizzare oltre la precisione, le doti di abilità, velocità e
potenza. Postulati fondamentali sono quindi il lavoro di ricerca
sull’uomo e non sui privilegi che danno certe attrezzature piuttosto
che altre. Il risultato è un ambito che permette forti
spettacolarizzazioni, riducendo la staticità apparente del tiro con
l’arco e combinandola con ingredienti ludico-sportivi e aggreganti,
senza le limitazioni che nascono, sovente, negli ambiti strettamente
o unicamente agonistici.
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La "Logica del
Bersaglio"
Nel tiro dinamico cambia Il rapporto dell’arciere con il bersaglio e
il tiro; l’azione del tirare la freccia, non è normata da un rigido
regolamento condizionante “a priori” o “arbitrario”, ma è il
bersaglio che, con le sue prerogative (grazie al posizionamento,
alla sua dinamicità, alla sua costituzione fisica), condiziona la
risposta adattativa dell’arciere nel movimento, nella postura e nel tiro,
stimolandolo ad una ricerca via via più raffinata. Il bersaglio deve
essere colpito e le “regole di ingaggio”, tranne che per ciò che
riguarda la sicurezza, cercano di essere il meno invasive possibili. |
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Interdisciplinarietà
Per chi non conosce ancora l’arco, si presenteranno iniziative di
carattere interdisciplinare, in grado di aumentare l’appeal del
tirare frecce. Si prevede, infatti, una ricca offerta che potrà
coinvolgere appassionati di sport all’aria aperta, come
l’equitazione, la canoa, il modellismo ed altri. Inoltre, nella
sfera più propriamente culturale (e, soprattutto, con i bambini e i
ragazzi in età scolare), l’arco diventa un mezzo per proporre
occasioni di accrescimento attraverso lo studio della preistoria e
dell’antichità, in quanto nella tecnologia dell’arco si racchiudono
tutte le principali metodologie di ricerca e lavorazione della
materia naturale che hanno permesso l’evoluzione dell’uomo.
Attività Culturale e Ricreativa
Per poter comunicare una veste ludico-aggregativa e culturale
dell’arco, le manifestazioni di tiro dinamico incentiveranno momenti
di aggregazione, dall’esposizione delle opere degli artigiani (che
non riguardano solo archi e frecce!) a momenti di dialogo e studio
(piccoli workshop, conferenze) e attività di gioco per i più
piccoli. Questo concetto di “manifestazione integrata” deve
contemplare la possibilità di poter assistere, per il pubblico,
anche a quei momenti normalmente “occulti” e privati, dedicati ai
soli arcieri agonisti, delle manifestazioni, per consentire a tutti
di capire e apprezzarne la spettacolarità integrata nello scenario
naturale.
Manifestazioni e Gare
In generale, il tiro dinamico svolge la sua attività in tre “fasce”.
La prima fascia comprende Le gare di campionato, che, pur essendo a
basso tenore agonistico, sono strutturate in tre diverse
specializzazioni, regolamentate da una classifica nazionale e in
circuiti regionali. Ogni gara è rappresentativa di due dei quattro Arkàn.
La seconda fascia è rappresentata dalle gare “libere” con
regolamento “a scelta” della società organizzatrice, per favorire la
creatività, lo spettacolo e l’inventiva; esse, in fase sperimentale,
vengono aperte a tutti, e alcuni particolari eventi possono essere
accessibile per i disabili, . Oltre a ciò, è previsto un campionato di
tiro preistorico, allo scopo di inserirsi nel campionato europeo già
esistente da anni in Europa. Ovvio come questa specialità sia
connotata in termini “culturali”, favorendo la pratica delle
tecnologie primitive. Più che vere e proprie competizioni si tratta
di raduni in pieno spirito aggregativo, con esposizioni di repliche
preistoriche, mercatini di materie prime naturali, convegni e
workshop in stretta collaborazione con parchi a tema archeologici,
strutture di ricerca universitarie, e altre.
La terza fascia
comprende “La Prova dei Quattro Arkàn”, una spettacolarizzazione
del Tiro Dinamico organizzata dal Settore Formazione, che serve,
alla verifica delle abilità raggiunte. Essa è tappa obbligata nel percorso dei formatori. Essa è su bersagli appositamente
realizzati per enfatizzare i quattro “pilastri”. Serve come
laboratorio per la sperimentazione dei bersagli e delle modalità di
tiro. Non vi è classifica ma gli arcieri che lo desiderano possono
annotare e registrare i livelli raggiunti, in modo da tenere sotto
controllo il proprio percorso formativo e ricevere consigli per
migliorare i propri punti deboli.
(V.Brizzi, 2009) |