ArcoUISP - Tiro Dinamico
Pagine non ufficiali sulla Specialità
a cura del Settimo Gruppo ASD

 

La Specialità "sportiva"
del Tiro Dinamico

Il progetto “tiro dinamico” è una proposta che contiene una precisa caratterizzazione tecnica e filosofica del tiro con l’arco, inserita in un contesto di pratica, comunicazione, coinvolgimento. Esso propone, in egual misura, contenuti tecnico-sportivi, storico-culturali, ludici, pedagogici e sociali. Il tiro dinamico asseconda diverse aspirazioni. Esso si discosta dalla maggior parte delle discipline arcieristiche conosciute e praticate, perché tiene in considerazione tutte le componenti che nella storia hanno contraddistinto l’arciere, non solo la precisione nel colpire il bersaglio.


Gli Arkàn


Il Tiro Dinamico propone l’introduzione del principio degli Arkàn (i Pilastri della tradizione orientale), intendendo con questi valorizzare oltre la precisione, le doti di abilità, velocità e potenza. Postulati fondamentali sono quindi il lavoro di ricerca sull’uomo e non sui privilegi che danno certe attrezzature piuttosto che altre. Il risultato è un ambito che permette forti spettacolarizzazioni, riducendo la staticità apparente del tiro con l’arco e combinandola con ingredienti ludico-sportivi e aggreganti, senza le limitazioni che nascono, sovente, negli ambiti strettamente o unicamente agonistici.

La "Logica del Bersaglio"

Nel tiro dinamico cambia Il rapporto dell’arciere con il bersaglio e il tiro; l’azione del tirare la freccia, non è normata da un rigido regolamento condizionante “a priori” o “arbitrario”, ma è il bersaglio che, con le sue prerogative (grazie al posizionamento, alla sua dinamicità, alla sua costituzione fisica), condiziona la risposta adattativa dell’arciere nel movimento, nella postura e nel tiro, stimolandolo ad una ricerca via via più raffinata. Il bersaglio deve essere colpito e le “regole di ingaggio”, tranne che per ciò che riguarda la sicurezza, cercano di essere il meno invasive possibili.

Archi ed Attrezzature

Le attrezzature consentite sono fondamentalmente libere. La loro scelta faciliterà alcune abilità a discapito di altre e viceversa. E’ l’arciere che deve bilanciare, attraverso un lavoro di adattamento specifico su se stesso, le vocazioni dell’attrezzatura sollecitata nei diversi Arkàn. Naturalmente queste parole identificano un “indirizzo di percorso”. Il lavoro sperimentale necessario da sviluppare è tanto, l’obiettivo di “parificare” archi tecnologici con quelli tradizionali o storici sulla base di un processo che vede il bersaglio e le sue prerogative come variabile fondamentale di studio e applicazione, è ambizioso ma possibile.

Interdisciplinarietà

Per chi non conosce ancora l’arco, si presenteranno iniziative di carattere interdisciplinare, in grado di aumentare l’appeal del tirare frecce. Si prevede, infatti, una ricca offerta che potrà coinvolgere appassionati di sport all’aria aperta, come l’equitazione, la canoa, il modellismo ed altri. Inoltre, nella sfera più propriamente culturale (e, soprattutto, con i bambini e i ragazzi in età scolare), l’arco diventa un mezzo per proporre occasioni di accrescimento attraverso lo studio della preistoria e dell’antichità, in quanto nella tecnologia dell’arco si racchiudono tutte le principali metodologie di ricerca e lavorazione della materia naturale che hanno permesso l’evoluzione dell’uomo.

Attività Culturale e Ricreativa

Per poter comunicare una veste ludico-aggregativa e culturale dell’arco, le manifestazioni di tiro dinamico incentiveranno momenti di aggregazione, dall’esposizione delle opere degli artigiani (che non riguardano solo archi e frecce!) a momenti di dialogo e studio (piccoli workshop, conferenze) e attività di gioco per i più piccoli. Questo concetto di “manifestazione integrata” deve contemplare la possibilità di poter assistere, per il pubblico, anche a quei momenti normalmente “occulti” e privati, dedicati ai soli arcieri agonisti, delle manifestazioni, per consentire a tutti di capire e apprezzarne la spettacolarità integrata nello scenario naturale.

Manifestazioni e Gare

In generale, il tiro dinamico svolge la sua attività in tre “fasce”.
La prima fascia comprende Le gare di campionato, che, pur essendo a basso tenore agonistico, sono strutturate in tre diverse specializzazioni, regolamentate da una classifica nazionale e in circuiti regionali. Ogni gara è rappresentativa di due dei quattro Arkàn.

La seconda fascia è rappresentata dalle gare “libere” con regolamento “a scelta” della società organizzatrice, per favorire la creatività, lo spettacolo e l’inventiva; esse, in fase sperimentale, vengono aperte a tutti, e alcuni particolari eventi possono essere accessibile per i disabili, . Oltre a ciò, è previsto un campionato di tiro preistorico, allo scopo di inserirsi nel campionato europeo già esistente da anni in Europa. Ovvio come questa specialità sia connotata in termini “culturali”, favorendo la pratica delle tecnologie primitive. Più che vere e proprie competizioni si tratta di raduni in pieno spirito aggregativo, con esposizioni di repliche preistoriche, mercatini di materie prime naturali, convegni e workshop in stretta collaborazione con parchi a tema archeologici, strutture di ricerca universitarie, e altre.

La terza fascia comprende “La Prova dei Quattro Arkàn”, una spettacolarizzazione del Tiro Dinamico organizzata dal Settore Formazione, che serve, alla verifica delle abilità raggiunte. Essa è tappa obbligata nel percorso dei formatori. Essa è su bersagli appositamente realizzati per enfatizzare i quattro “pilastri”. Serve come laboratorio per la sperimentazione dei bersagli e delle modalità di tiro. Non vi è classifica ma gli arcieri che lo desiderano possono annotare e registrare i livelli raggiunti, in modo da tenere sotto controllo il proprio percorso formativo e ricevere consigli per migliorare i propri punti deboli.

(V.Brizzi, 2009)


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